LA ROCCHETTA

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La Villa una volta l’anno viene aperta in occasione delle Giornate del Fai e nel cortile il 15 giugno si terrà un concerto nell’ambito dell’ottava edizione del Festival “Onde musicali sul Lago d’Iseo”

Siamo appena fuori dalla Franciacorta, tra i comuni di Villongo in Valcalepio e Sarnico, in provincia di Bergamo, rispettivamente Podere Castel Merlo della Società agricola La Rocchetta e l’omonima villa da cui è partita tutta l’avventura.

Oggi l’azienda di circa 18 ettari di vigneto, ha la vocazione delle bollicine, l’arte dell’ospitalità e unisce il recupero della tradizione di antiche ricette locali rivisitate a eventi d’arte e di cultura. Le due costruzioni, a meno di un chilometro di distanza, potrebbero essere ricongiunte grazie a un antico ponte, tuttora in essere, che qui chiamano il ponte romano, ma i due comuni dovrebbero accordarsi e ripristinare il territorio circostante con un progetto, caldeggiato dalla Maison per realizzare un percorso turistico tra storia e natura.

L’attività produttiva prende avvio agli inizi degli Anni Novanta ma la storia della famiglia Buelli a La Rocchetta inizia ben prima, quando il suocero di Vanna Balestreri Buelli, cremonese, donna colta con studi classici e linguistici alle spalle, oggi titolare, acquista dal conte Suardo la villa di delizie, con cascina annessa dove forse in modo artigianale già nell’Ottocento si produceva vino. II Conte bergamasco la vendette per trasferirsi a Roma e potersi mantenere nella Capitale dov’era Presidente del Senato di Mussolini. La Villa probabilmente risale addirittura al Medioevo e nella sala da pranzo abbiamo ammirato un camino dato del 1767 con lo stemma dei Suardo. Nel parco una chiesetta dell’Anno Mille con affreschi addirittura dell’epoca carolingia. La Villa è privata, ma una volta l’anno viene aperta in occasione delle Giornate del Fai e nel cortile il 15 giugno si terrà un concerto promosso dalla Proloco nell’ambito dell’ottava edizione del Festival “Onde musicali sul Lago d’Iseo”, direttore artistico Claudio Piastra, con 42 concerti dal 29 maggio al 6 settembre.

Podere Castel Merlo era invece una Fortezza militare nata come torretta di avvistamento nel periodo delle invasioni barbariche che sul territorio portarono gli Ungari, popolo semi nomade di predoni, diventando con il tempo un rifugio per uomini e animali grazie alla presenza di un pozzo, tuttora esistente.

Di Castel Merlo abbiamo la copia di un documento datato 912 d.C., che racconta di una diatriba tra l’allora feudatario locale e la Badessa del monastero. Questo attesta, al di là del valore storico, l’esistenza del castello e del feudatario, un Martinengo Conte di Calepio e indica che, dato che una fortezza di quella sorta non si può costruire in pochi anni, esisteva già nel secolo precedente. Quando Venezia nel 1456 occupa i territori di Bergamo e Brescia i Visconti chiedono la pace, che la Serenissima accorda a patto di poter restare nei luoghi di conquista. E così sarà fino all’epoca napoleonica. Nel frattempo le fortezze devono essere trasformate in residenze civili o abbattute perché Venezia da lontano non è in grado di controllare eventuali presidii militari.

Dagli Anni Cinquanta del secolo scorso poi il castello con i suoi otto ettari di vigneto è di proprietà della famiglia Buelli, come accennato, al confine con la tenuta la Rocchetta con altrettanto terreno adibito a vigneto e ulivi. Oggi è un boutique hotel, diretto da Angelo Bonassi, con sette suite una diversa dall’altra improntate alla semplicità, dove lo stile contemporaneo incontra la classicità, grazie anche a un restauro che ha dosato sapientemente l’aspetto conservativo, con il recupero degli affreschi, e la funzionalità. Filo conduttore al piano terra le fotografie di Maurizio Galimberti, realizzate con la polaroid e poi ricomposte in un mosaico che rende l’immagine dinamica, con il ritratto di attori famosi. L’ultima mostra è stata invece dedicata a un’artista locale di spicco e membro della Commissione artistica bergamasca, Daniela Cattaneo, nota per le sue interpretazioni intensamente femminili, ed espone opere che rappresentano la forza, la dignità e al contempo la fragilità. II calendario delle prossime esposizioni, che riprenderanno a ottobre, è in corso di messa a punto.

a cura di Mila Fiorentini